Rita Dougan: Oltre l’aula … insegnare ad imparare viaggiando

 

Ho insegnato scienze naturali, biologia e chimica per quasi 30 anni al Liceo Scientifico G. Oberdan di Trieste, e per alcuni anni sono stata coordinatrice per le attività scientifiche e poi per gli scambi culturali.

In particolare ricordo due progetti coordinati dal dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste: dopo una serie di lezioni sulle particelle elementari è stata effettuata, nel primo caso, una visita guidata ai laboratori del Gran Sasso, dove si studiano i raggi cosmici e i neutrini ottenendo importanti informazioni sulla struttura della materia e la natura del Sole, e, nel secondo, al CERN di Ginevra con visita all’interno della macchina LHC, proprio nel periodo in cui era stato scoperto il bosone di Higgs (gennaio 2012).

Ho organizzato e partecipato a scambi culturali con la Danimarca, con Praga e con la Svezia, che mi hanno permesso di comparare i sistemi e le metodologie didattiche dei vari paesi.

La procedura seguita è stata la seguente: selezionato il gruppo di 20/25 studenti interessati e disposti ad ospitare, si procede assieme ai colleghi stranieri a formare gli abbinamenti, tenendo conto delle preferenze e degli interessi comuni. Iniziano poi i contatti tra gli studenti (mail, Facebook, ecc.) per favorire la conoscenza reciproca. Quindi gli stranieri vengono in Italia, normalmente in primavera, ospitati dalle famiglie dei nostri, si fermano per una settimana durante la quale seguono alcune lezioni in coopresenza ed effettuano visite guidate della città e dintorni. I nostri studenti si recano all’estero nell’autunno seguente, ospiti degli stessi studenti che hanno accolto in Italia.

Per quanto riguarda la Svezia ho partecipato a due scambi con la Vasaskolan di Gavle, una scuola di circa mille studenti con programmi simili al nostro liceo scientifico, ma anche con una sezione a indirizzo artistico/musicale e una dedicata alle attività circensi.

Hanno una diversa organizzazione scolastica: l’insegnante resta nella sua aula (di fisica, di inglese ecc.) e il gruppo classe si sposta ogni ora. Gli studenti entrano alle 08.15 ed escono tra le 15 e le 16, ma durante la giornata hanno delle ore vuote in cui svolgono in gruppo i compiti assegnati, dimostrando una lodevole autodisciplina, hanno a disposizione spazi appositi, aule computer, postazioni, ecc. Tutti gli studenti hanno un armadietto personale, si cambiano le scarpe, lasciano cappotti e libri. C’è un ottimo servizio mensa completamente gratuito con menù differenziati carne, pesce, vegetariano. La scuola dà anche una specie di paghetta settimanale che però viene sospesa se l’impegno cala.

Scoprire tutto ciò è stato utile per i nostri studenti, che inoltre hanno dovuto confrontarsi con la loro conoscenza dell’inglese, con le abitudini delle famiglie che li hanno ospitati, per esempio cenare alle 18, andare a scuola in bicicletta su piste ciclablili ben strutturate (non c’erano motorini!!).

Queste attività complementari sono molto importanti per le ragazze e i ragazzi che vi partecipano aiutandoli nella scelta degli studi universitari e ad acquisire le basi necessarie a confrontarsi e a integrarsi con culture diverse per favorire la cooperazione e l’integrazione tra i Paesi dell’Unione Europea.